ORTODONZIA:
 

L’ORTOGNATODONZIA è quella branca dell’ odontoiatria che si occupa di prevenzione, diagnosi e trattamento delle malposizioni dei denti e delle ossa facciali.
L’operatore sanitario dedicato a questa disciplina è l’ortodontista o ortognatodontista.
orto = dritto
gnato = mascellari
donzia = denti


I principali obiettivi del trattamento ortodontico sono:
• allineamento corretto dei denti;
• salute dei denti e del loro apparato di sostegno;
• funzione masticatoria efficiente;
• buona estetica del viso;
• stabilità nel tempo dei risultati ottenuti
Qual’è la causa delle malocclusioni?
I fattori che causano le malocclusioni sono numerosi ed associati, possono essere ereditari (trasmessi dal patrimonio genetico dei genitori) ed ambientali.
Fattori ereditari:
• affollamento dentario
• diastemi interdentali (spazio tra i singoli denti)
• denti soprannumerari (denti in più rispetto al numero normale)
• agenesie (mancanza di alcuni elementi dentali)
• Prognatismo: iposviluppo della mandibola associato o meno ad ipersviluppo del mascellare superiore
• Progenismo; ipersviluppo della mandibola assocato o meno ad iposviluppo del mascellare superiore
Fattori ambientali :
• abitudini viziate, come il succhiamento di pollice, penna e “ciuccio” oltre i 4 anni
• deglutizione infantile (o atipica) con interposizione della lingua tra i denti
• respirazione orale per ostruzione delle vie aeree superiori da tonsille edadenoidi ipertrofiche, deviazione del setto nasale o allergie
• perdita prematura dei denti decidui o permanenti (per carie o traumi).
Non vanno dimenticate le malocclusioni che sono l’espressione di sindromi malformative di origine genetica oppure conseguenti ad embriopatie da fattori non ereditari come farmaci, sostanze tossiche, radiazioni ed agenti infettivi.
Come vengono classificate le malocclusioni?
I fattori che causano le malocclusioni sono numerosi ed associati. Questi possono essere ereditari (trasmessi dal patrimonio genetico dei genitori) ed ambientali.
• Malocclusione Classe I
Corretto rapporto tra mascellare superiore e mandibola. Il problema è quindi I esclusivamente di tipo dentale (protrusione, affollamento, rotazioni, ecc.)
• Malocclusione Classe Il
Il mascellare superiore si trova collocato troppo in avanti o la mandibola troppo indietro o entrambe le condizioni associate
• Malocclusione Classe III
La mandibola è posizionata troppo in avanti o il mascellare superiore troppo indietro o entrambe le condizioni associate)
• Morso aperto
In occlusione i denti posteriori vengono a contatto mentre gli anteriori rimangono distanziati
• Morso profondo
In occlusione gli incisivi superiori coprono eccessivamente quelli inferiori
• Morso crociato
Monolaterale. In occlusione alcuni denti superiori chiudono all’interno dei rispettivi denti inferiori con possibile deviazione della mandibola ed asimmetria facciale.
• Morso crociato – Bilaterale
In occlusione alcuni denti superiori chiudono all’interno dei rispettivi denti inferiori senza deviazione della mandibola ed asimmetria facciale.
• Affollamento


I denti sono sovrapposti in genere perché l’osso di supporto è piccolo o i denti sono larghi. In questi casi è frequente che alcuni denti non trovino lo spazio necessario per erompere in arcata (denti inclusi)


Quando fare una visita dall’ortodontista?
Consigliamo di effettuarla dai 3 ai 6 anni, quando tutti i denti da latte sono ancora presenti in bocca. Questo con lo scopo di “intercettare” eventuali disarmonie dentali e/o scheletriche che, se non corrette in fase di crescita, difficilmente possono essere risolte più tardi. Una visita in età precoce diventa inoltre importante per verificare lo stato di salute dentale e le corrette procedure di igiene orale.
Come per tutta la medicina preventiva anche in ortodonzia è più importante prevenire piuttosto che curare.
Terapia precoce o intercettiva significa prevenire l’instaurarsi di molte malocclusioni. Per fare ciò bisogna conoscere in, modo approfondito la causa delle disarmonie cranio-facciali, delle malocclusioni dentali e delle disfunzioni muscolari, e quindi riuscire ad eliminarle. E’ dunque importante visitare il bambino precocemente per verificare se esiste una buona armonia tra le componenti anatomiche e dentali che costituiscono l’architettura cranio- facciale; se ciò non fosse bisogna intervenire tempestivamente per stabilire un giusto equilibrio e raggiungere un’occlusione corretta.
Talvolta la terapia ortodontica precoce riesce a migliorare ma non a risolvere la situazione; sarà necessario quindi prevedere e programmare una terapia più tardiva, e più complessa, che porti ad una correzione definitiva in dentatura permanente (dopo i 12 anni). In certi casi potrà rendersi necessaria l’estrazione di alcuni elementi dentali. I tempi, la sede ed il loro numero dipendono dalla valutazione dello specialista che si prefigge di migliorare l’estetica e la buona funzione della masticazione.


In quali casi bisogna portare il bambino dall’ortodontista?
La necessità di intervento varia a seconda dell’età del bambino e del suo sviluppo. La dentatura è in continua evoluzione e per questo motivo la valutazione ortodontica deve essere ripetuta ad intervalli periodici.
In presenza di queste situazioni è consigliabile portare il bambino ad un controllo ortodontico:
• precoce o tardiva perdita dei denti;
• difficoltà nel masticare o nel chiudere la bocca;
• problemi respiratori;
• succhiamento del dito o altre abitudini orali viziate;
• affollamento dentale (denti malposizionati);
• mascellari che deviano nella chiusura;
• difficoltà nel parlare;
• denti sporgenti;
• trauma masticatorio delle guance o del palato;
• disarmonia facciale;
• serramento o digrignamento dentale;
• rumori nell’articolazione della mandibola.
Quando intervenire?
Volendo schematizzare secondo un criterio cronologico in base all’età del bambino, si possono distinguere 3 periodi :
• dalla nascita ai 3 anni (periodo neonatale)
• dai 3 anni ai 6 anni (periodo della prima infanzia)
• dai 6 anni in poi (periodo della fanciullezza).

Dalla nascita ai 3 anni
La prevenzione è indiretta e si avvale dell’aiuto dei genitori, che vanno motivati ed educati a tutte le problematiche connesse alla sfera orale. È preferibile l’allattamento materno a quello artificiale per l’azione favorevole svolta dalla muscolatura durante la suzione sullo sviluppo delle ossa del viso. Opportuni consigli e prescrizioni sul tipo di alimentazione verranno dati dai pediatri: in particolare qualità e quantità degli alimenti, delle vitamine e dei sali minerali. Le bevande zuccherate sono molto dannose. Fin dalla nascita si può iniziare la somministrazione di fluoro in quanto migliora i processi di mineralizzazione dei tessuti dentali (smalto) rendendoli più resistenti alla carie. Dopo lo svezzamento, durante l’eruzione dei denti decidui, è bene passare ad un’alimentazione solida che contribuisca con la saliva all’autodetersione dei denti e faciliti un armonico sviluppo delle arcate.
E’ opportuno sottoporre il bambino in tenera età a visite specialistiche per abituarlo all’ambiente odontoiatrico ed istruire i genitori all’uso corretto dello spazzolino. Una non adeguata igiene orale può favorire la formazione di carie,che non solo possono provocare dolore e disagi alla masticazione, ma anche causare spostamenti dentali con perdita di spazio e quindi malocclusioni.
Non devono essere usate tettarelle o succhietti dolcificati. L’uso di questi non dovrebbe prolungarsi oltre il secondo anno di vita; se ciò dovesse accadere, è necessario sostituire i succhiotti a forma di ciliegia, con quelli fisiologici a goccia o anatomici che si adattano meglio alla forma del palato.
Dai 3 anni ai 6 anni
In questo periodo devono iniziare le visite periodiche semestrali, durante le quali bisogna prestare massima attenzione alla dentatura decidua ed allo sviluppo dei mascellari, soprattutto per intercettare e intervenire su alcuni fattori eziologici (succhiamento del pollice o succhietto , respirazione orale e deglutizione atipica). Queste alterazioni funzionali cambiano l’equilibrio neuro muscolare ; il danno che possono provocare dipende da intensità, direzione e durata. Esse sono responsabili dell’insorgere della malocclusione o dell’aggravamento della stessa, mentre la loro eliminazione precoce può ripristinare le normali condizioni occlusali.Il succhiamento del dito fino ai 4 anni può essere ammissibile , ma dopo tale età deve essere eliminato. La deglutizione avviene normalmente con le arcate dentarie in occlusione , labbra a contatto, muscolatura periorale a riposo e lingua che prende contatto con la volta del palato. Nel neonato, la mancanza dei denti viene compensata dalla lingua che si interpone tra le gengive edentule. Con il completamento della prima dentizione, questo tipo di deglutizione, chiamata infantile, si modifica. Spesso causa di una deglutizione anomala è l’allattamento artificiale, specialmente se il foro della tettarella è stato allargato ed il latte defluisce spontaneamente senza contrazione muscolare. Se l’interposizione linguale perdura è frequente il riscontro di morso aperto che, se trascurato, degenera in gravi situazioni estetiche ponendo complicati problemi terapeutici. La respirazione orale può essere dovuta ad una abitudine viziata o al fatto che le prime vie aeree superiori sono ostruite. L’aria respirata attraverso la bocca non viene riscaldata e depurata con conseguente ipertrofia delle tonsille ed adenoidi. A livello nasale il mancato svuotamento del secreto mucoso con conseguente stasi e congestione favorisce la formazione di riniti ipertrofiche, sinusiti ed otiti.
Il respiratore orale per la forzata posizione bassa della lingua va incontro ad un restringimento del palato. La costante posizione a bocca semiaperta consente la protrusione degli incisivi superiori.
Dai 6 anni in poi
Il bambino presenta una dentizione mista che si protrarrà fino al completamento della dentatura permanente (12-13 anni).
Devono continuare i controlli periodici annuali, sia per perseguire gli scopi del periodo precedente, sia per raggiungere nuovi obiettivi:
• diagnosi precoce delle anomalie dei denti permanenti;
• controllo dello spazio in arcata, tenendo presente che i denti decidui non solo assolvono la loro funzione masticatoria, ma fungono anche da “mantenitori di spazio” per la dentatura permanente.


Perchè fare un trattamento ortodontico?
La conformazione delle ossa mascellari e dei denti influenza direttamente la posizione delle labbra. Nella foto si può notare il cambiamento del profilo della giovane paziente trattata con l’ortodonzia.
Il diritto di avere una bocca sana
Ogni genitore desidera un bel sorriso per il proprio figlio, come per se stesso, ed ognuno ha il diritto di avere una bocca sana. Con la bocca comunichiamo costantemente, esprimendo i nostri stati d’animo e sentimenti. La piacevolezza del viso è inoltre importante per avere fiducia in se stessi e per l’autostimarsi. Chi non si piace e si sente poco attraente, a causa di denti storti o di un profilo non armonico, tende a coprire la bocca quando parla, esita a sorridere e cerca di nascondere costantemente la sua immagine.
In questo senso il correggere una malocclusione può dare dei vantaggi sociali, professionali e, migliorare l’atteggiamento di un individuo nei confronti della vita.

Gli scopi dell’ortodonzia precoce sono:
• semplificare o ridurre i tempi di un trattamento tardivo;
• promuovere una corretta attività masticatoria;
• ridurre la suscettibilità e l’incidenza delle carie dentali;
• prevenire affollamenti gravi e mancate eruzioni dentarie;
• prevenire i traumi dentari (giochi, sport…);
• evitare l’insorgere di lesioni dell’apparato di sostegno (parodonto);
• prevenire ed eliminare attività respiratorie anomale;
• eliminare le abitudini viziate (succhiamento del dito)


È importante sottolineare come le abitudini viziate e le funzioni tipiche dell’apparato buccale (deglutizione, respirazione, masticazione) se anomale possono influire negativamente sullo sviluppo dei denti e della faccia.

Il trattamento ortodontico
La visita rappresenta il momento irrinunciabile per poter fare una diagnosi ortodontica:
Se la valutazione clinica non ravvisa alcun tipo di anomalia l’ortodontista può decidere di rivedere il bambino negli anni successivi per verificare nel tempo il corretto sviluppo della dentatura e l’entità e direzione di crescita delle strutture scheletriche del complesso cranio-facciale. In alcuni casi può richiedere ugualmente una radiografia delle arcate dentarie (ortopantomografia) per verificare presenza e posizionamento degli elementi permanenti non ancora erotti. In questa occasione l’ortognatodontista deve comunque fornire utili consigli per l’igiene orale e la prevenzione delle affezioni del cavo orale.
Nel caso si evidenzi una situazione anomala egli procederà ad un’accurata analisi strumentale, al fine di elaborare un piano di trattamento personalizzato. Lo studio del caso si avvarrà dell’ausilio di modelli in gesso delle arcate dentali, di fotografie (dentali e facciali) e di radiografie dei denti e del cranio (teleradiografia).
Il clinico potrà decidere di intervenire immediatamente (trattamento intercettivo precoce) oppure tenere sotto osservazione il piccolo paziente per un trattamento più tardivo (controlli ogni 3-6 mesi). Nel caso decida di intervenire immediatamente lo specialista potrebbe proporre una seconda fase di terapia in dentizione mista tardiva o permanente. In molti casi un intervento precoce raggiunge un risultato che non è possibile ottenere dopo che la crescita è ultimata. In rari casi, ma pur sempre presenti, si può rendere necessario un intervento del chirurgo maxillo-facciale; si tratta di situazioni in cui il difetto di crescita assume aspetti particolarmente gravi.

Studio ortodontico
È necessario per decidere il tipo di trattamento più adatto.
Vengono esaminati i denti, la mandibola, la mascella, le articolazioni, la forma e il profilo del viso, il modo di masticare e di deglutire, quasi sempre con l’aiuto di radiografie, modelli e foto.


 

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