DIAGNOSTICA PER IMMAGINI: ORTOPANORAMICA E TELECRANIO.
 

Rx Ortopanoramica
La radiografia ortopanoramica è considerata uno dei principali esami diagnostici; consente infatti una visione completa dell’anatomia dentale del paziente e costituisce la base sulla quale impostare successivi approfondimenti per le più scrupolose esigenze diagnostiche.
Costituisce uno dei punti fondamentali del protocollo diagnostico della prima visita, permettendoci di scoprire tutte quelle affezioni dell’apparato stomatognatico che risultano nascoste all’esame obiettivo, e che sono la maggior parte.


E’ un esame rapido, non invasivo, per la cui esecuzione ci avvaliamo di uno degli apparecchi radiografici più moderni, il “Cranex Tome” di Digora. Trattasi di un dispositivo ad acquisizione digitale, con tutti i vantaggi di questa tecnologia in termini di bassa dose di emissione di raggi X e ottimizzazione della visione delle radiografie, che presenta numerosissimi programmi che permettono di eseguire indagini sempre personalizzate ed ottimizzate alla variabilità anatomica dei pazienti.

Oltre alle cartelle cliniche, abbiamo portato su computer anche la gestione del reparto radiologia, sia per quanto riguarda l’acquisizione dei dati, con collegamento diretto delle apparecchiature radiologiche al computer, che la loro archiviazione.

I vantaggi sono numerosi:

1. enorme riduzione delle emissioni di raggi X data l’estrema sensibilità dei sensori di captazione, ben più elevata delle comuni pellicole radiografiche

2. semplificazione delle procedure con possibilità di immediata ripetizione di un esame non perfetto

3. immediata visualizzazione dei risultati con vantaggi in termini di rapidità di interventi (si pensi solo al caso di una cura endodontica dove spesso vengono scattati
anche 4 radiogrammi per lo sviluppo dei quali necessitano ben 5 minuti ognuno, per un totale di 20 minuti di tempo risparmiato)

4. L’archiviazione computerizzata e la possibilità di stampare in qualsiasi momento gli esami permettono al paziente di poter contare in futuro sulla sempre disponibilità degli esami effettuati nel passato, senza doversi preoccupare della conservazione delle lastre su pellicola, spesso deteriorabili nel tempo e che andavano perdute facilmente.

5. maggior rispetto dell’ambiente con la completa eliminazione di qualsiasi materiale di consumo da smaltire, in particolare le lastre ed i liquidi di sviluppo e fissaggio, estremamente inquinanti.


Rx Telecranio
Per la diagnosi di malocclusione e la programmazione del trattamento ortodontico, l’ortodontista può necessitare di un’altra lastra oltre alla classica ortopanoramica, la teleradiografia laterale del cranio con evidenziato il profilo delle parti molli del viso.
Le informazioni che fornisce questa lastra sul tipo scheletrico e sulla previsione di crescita, possono essere di grande utilità per la scelta della giusta strategia di trattamento di alcuni tipi di malocclusione (Analisi cefalometrica).
Non sempre la sua prescrizione è indispensabile per l’inquadramento di un caso ortodontico: se ne può fare a meno quando l’esame clinico del paziente e dei modelli in gesso delle sue arcate dentarie, fornisce già tutti i dati necessari alla diagnosi e programmazione del piano terapeutico.
La lastra viene effettuata in condizioni standardizzate, per poterla confrontare con lastre successive che si potrebbero prescrivere in corso e alla fine del trattamento. Il confronto può servire a valutare la progressione della correzione ortopedica delle più severe malocclusioni scheletriche dell’età di crescita.
Il radiologo sistema all’ingresso dei condotti uditivi esterni le olive auricolari di un craniostato – così chiamato perché nel passato serviva a fissare completamente il cranio in una precisa posizione – e lascia che il paziente ruoti la testa rispetto ad un’ipotetico asse che le collega trasversalmente, fino a trovare un’orientamento naturale. Nel cercare la naturale posizione della testa il paziente dovrà tenere il busto eretto e lo sguardo all’infinito.
La distanza sorgente radiogena-lastra è stabilita in mt. 1,50, da qui teleradiografia, cioè radiografia a distanza.
Il raggio deve arrivare a colpire perpendicolarmente la cassetta porta lastra che viene orientata parallela al piano sagittale mediano del cranio e appoggiata alla guancia sinistra del paziente.
Prima dello scatto il paziente dovrà porre le arcate dentarie in contatto.
 

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